Hiv e pregiudizi: i dentisti che non curano i pazienti sieropositivi
pubblicato il 11 gennaio 2019 alle ore 14:07
In Italia sono circa 130mila le persone affette da Hiv. Nel 2017 sono stati registrati più di 3mila nuovi casi. Ma se da un lato oggi grazie ai farmaci antiretrovirali e alla tempestività delle cure l'aspettativa di vita è quasi pari a quella di una persona sana, resta ancora difficile da abbattere lo stigma sociale nei confronti di chi ha contratto il virus dell’ Hiv.
Un ragazzo ha denunciato al Gaycenter di essere stato rifiutato in uno studio dentistico privato di Roma. Siamo andati a verificare con una telecamera nascosta se è vero che questo odontoiatra si rifiuta di curare chi dichiara di essere affetto da Hiv
In sala d'attesa ci viene chiesto di compilare un'anagrafica e indicare eventuali patologie: scriviamo di avere l'Hiv. Dopo una manciata di secondi il medico esce dalla sua stanza con l'anagrafica in mano per chiederci spiegazioni. "Hiv? Devo mandarla all'ospedale. Non posso fare niente senza analisi attuali della sua condizione". spiega al suo paziente senza concedergli neanche la privacy di entrare nel suo studio. Tutta la conversazione si svolge in sala d'attesa e il medico per avvalorare la sua tesi aggiunge: "Io sono privato quindi posso fare come voglio in questo senso". Le testimonianze sui social sono tantissime e fanno capire quanto questo fenomeno sia diffuso nel nostro Paese.
Un ragazzo ha denunciato al Gaycenter di essere stato rifiutato in uno studio dentistico privato di Roma. Siamo andati a verificare con una telecamera nascosta se è vero che questo odontoiatra si rifiuta di curare chi dichiara di essere affetto da Hiv
In sala d'attesa ci viene chiesto di compilare un'anagrafica e indicare eventuali patologie: scriviamo di avere l'Hiv. Dopo una manciata di secondi il medico esce dalla sua stanza con l'anagrafica in mano per chiederci spiegazioni. "Hiv? Devo mandarla all'ospedale. Non posso fare niente senza analisi attuali della sua condizione". spiega al suo paziente senza concedergli neanche la privacy di entrare nel suo studio. Tutta la conversazione si svolge in sala d'attesa e il medico per avvalorare la sua tesi aggiunge: "Io sono privato quindi posso fare come voglio in questo senso". Le testimonianze sui social sono tantissime e fanno capire quanto questo fenomeno sia diffuso nel nostro Paese.
mostra altro
altro di Simona Berterame
-
5846 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
10796 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
11167 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
23235 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
20940 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
3110 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
22383 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
353808 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
1512 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
388 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
129486 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
30535 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
39717 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
15697 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
7231 VISUALIZZAZIONISimona Berterame
-
2845 VISUALIZZAZIONISimona Berterame