Morte tifoso interista, l'avvocato dell'ultras Piovella: "Si sente moralmente responsabile"

pubblicato il 8 gennaio 2019 alle ore 10:56
"Si sente moralmente responsabile per la morte di Daniele perché se non gli avesse parlato della partita magari non sarebbe venuto allo stadio". Così Mirko Perlino, avvocato di Marco Piovella detto "il Rosso", leader della curva nord dell'Inter, riassume lo stato d'animo del suo assistito dopo che il GIP ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per gli scontri del 26 dicembre a margine della partita Inter-Napoli, in cui morì l'ultras interista Daniele Beladrinelli. Piovella si è avvalso della facoltà di non rispondere in merito al suo ruolo negli scontri, circostanza che ha indotto il GIP Guido Salvini a negargli i domiciliari, ma avrebbe fornito invece particolari sulla dinamica dell'investimento di Belardinelli. Da chiarire ancora il rapporto del "Rosso" con i "Blood and honour", il gruppo di ultras di estrema destra del Varese di cui Belardinelli faceva parte e la cui tifoseria è gemellata con quella interista. "È risaputo che certe tifoserie cercano di scontrarsi - dice l'avvocato - Inter e Napoli, Inter e Roma, ma anche Inter e Atalanta. Questi ragazzi si vogliono sfidare e così si danno appuntamento per darsele di santa ragione".
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