Ultrà del Napoli dell'audio WhatsApp: "Non sono stato io a uccidere Belardinelli"
pubblicato il 4 gennaio 2019 alle ore 20:58
La sera del 26 dicembre 2018, al San Siro di Milano è in programma la gara tra Inter e Napoli. Pochi prima del fischio d'inizio, poco fuori lo stadio, al termine di accesi scontri, perde la vita, investito da una Volvo V40 Daniele Belardinelli, leader dei 'Blood Honour' ,ultrà della curva del Varese gemellati storicamente con l'Inter. Successivamente uno dei tifosi del Napoli manda un messaggio audio via Whatsapp raccontando quello che è successo. In quel messaggio sembra che lui sia stato coinvolto in prima persona, ma il suo avvocato Emilio Coppola, chiarisce che non c'entra nulla e che quel "noi abbiamo" è un semplice plurale maiestatis molto usato tra i tifosi. "Ci siamo presentati spontaneamente", spiega l'avvocato Coppola fuori la Questura di Napoli. Il suo assistito, ritenuto innocente per l'omicidio di Belardinelli, si è messo a disposizione degli inquirenti volontariamente. Risulta indagato per concorso in rissa
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