La Francia cerca una via d'uscita dalla crisi dei gilet gialli
pubblicato il 4 dicembre 2018 alle ore 15:07
Philippe annuncerà una moratoria su aumento tassa dei carburanti Roma, (askanews) - Il presidente francese Emmanuel Macron è alla ricerca di una via d'uscita dalla peggiore crisi della sua presidenza dopo le violente rivolte nel cuore di Parigi e in tutta la Francia per la mobilitazione dei "gilet gialli", cittadini inferociti che chiedono un calo dei prezzi del carburante e che ha portato anche ad oltre 100 arresti per gli scontri più gravi. Il primo ministro francese Édouard Philippe, secondi fonti governative, annuncerà una moratoria sull'aumento della tassa sulla benzina, previsto dal primo gennaio 2019, al fine di calmare le proteste. Una moratoria di alcuni mesi, o sospensione, che sarà accompagnata da altre misure di pacificazione. Ma allo stesso tempo, la situazione resa tesa perché il governo francese ha confermato l'annullamento dell'incontro a Matignon con i rappresentanti dei "gilet gialli" che hanno declinato l'invito del capo del governo. La sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha stimato "fra i 3 e i 4 milioni di euro" i danni causati dalle violenze a margine della manifestazione del primo dicembre. Per i soli "arredi urbani", ha detto in un'intervista, una stima quindi ancora parziale, che non comprende i negozi, né l'Arco di Trionfo, che è stato anche in parte saccheggiato dai manifestanti. "Sono venuta a parlare a nome delle donne e degli uomini parigini scioccati e preoccupati dall'aver visto la loro città in questo stato - ha detto dopo le proteste più violente - non la vedevamo in questo modo da molto tempo, probabilmente dal maggio del '68". I blocchi organizzati dal movimento contro la politica sociale e fiscale del governo hanno coinvolto tutto il Paese per tre settimane di fila e alla loro protesta si è affiancata anche quella degli studenti con più di cento scuole superiori in tutta la Francia bloccate o occupate contro la riforma dell'Educazione e in alcuni casi a sostegno dei "gilets jaunes". Inoltre, i blocchi di vari depositi di carburante, dalla Normandia al Mediterraneo, hanno causato carenze di benzina e mandato il tilt il traffico. In Bretagna numerose stazioni di servizio sono rimaste a secco e le autorità locali hanno cominciato a razionare la benzina. Le imprese di trasporto stradale hanno stimato in 400 milioni di euro le perdite subite dall'avvio della protesta il 17 novembre.
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