Femminicidio Marianna Manduca: "Lo Stato l'aveva abbandonata, ora aspettiamo"
pubblicato il 7 dicembre 2020 alle ore 13:02
Il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ammesso l'errore dello Stato nel caso del femminicidio di Marianna Manduca. La donna aveva 32 anni il 3 ottobre 2007, giorno in cui il marito dal quale si era separata - Saverio Nolfo - l'ha uccisa. Accoltellata a Palagonia, il Comune in provincia di Catania dove entrambi vivevano.
La donna nell'ultimo anno aveva fatto 12 denunce nei confronti dell'uomo. Descrivendo le violenze e le minacce di morte. Sempre inascoltate. Carmelo Calì, cugino di Manduca, ha adottato i tre figli di lei e li ha portati con sé a vivere a Senigallia, dove stanno costruendo una nuova vita. Dopo un lungo processo civile contro lo Stato, reo di non avere protetto Marianna Manduca, in primo grado ai tre figli è stato riconosciuto un risarcimento patrimoniale di 259mila euro. Soldi che rischiavano di dovere restituire, almeno fino alle parole del presidente Conte.
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