Uranio impoverito, militare dell'esercito italiano morto per tumore: "Ucciso dalla burocrazia"
pubblicato il 27 aprile 2018 alle ore 10:39
Oltre 400 militari italiani si sono ammalati di tumore a causa dell'uso di armi all'uranio impoverito durante le missioni di guerra o nelle esercitazioni presso i poligoni italiani. Una strage senza colpevoli. Storie come quelle di Antonio Attianese un ranger dell'esercito nato nel Salernitano, che ha contratto un tumore dopo aver combattuto all'estero e quando ha chiesto il rimborso della spese mediche sostenute i suoi superiori lo hanno minacciato di fargli terra bruciata intorno se avesse reso pubblica la sua storia. I vertici militari italiani si sono sempre difesi sostenendo di non sapere dell'uso di armi all'uranio impoverito e che queste erano in uso agli eserciti alleati. Fanpage.it mostra il video girato dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti e distribuito a tutti gli alleati che già nel 1994 avvertiva tutti gli eserciti alleati dei pericoli da contaminazione per le armi all'uranio impoverito. Sempre nel 1994 furono ritrovati in un'armeria di Napoli 567 proiettili all'uranio impoverito dal un maresciallo della Guardia di Finanza che denunciò ai suoi superiori il rischio per la salute dei militari. Furono distrutti in una normale esercitazione senza protezioni speciali.
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