Tiburtino III, il racconto dell'eritreo aggredito: "Sembravano come i trafficanti libici"
pubblicato il 22 settembre 2017 alle ore 21:38
Nuova aggressione ai danni di un rifugiato ospitato nel centro di accoglienza di via del Frantonio, nel quartiere Tiburtino III di Roma. Dopo l'assedio al centro scatenato dal racconto di una donna sfociato nel ferimento di un migrante con problemi psichici e gli scontri tra movimenti di destra e di sinistra, nella sera di mercoledì un ragazzo di trent'anni è stato insultato e colpito con un pugno: "Lo hanno chiamato negro, poi gli hanno dato un pugno in faccia" racconta Debora Diodati, presidente della Croce Rossa di Roma - che gestisce il centro. Adam Amr, il mediatore culturale che ha accompagnato l'uomo in ospedale, racconta l'impressione avuta dall'eritreo: "Un'auto bianca si è avvicinata e quattro uomini lo hanno chiamato, lui ha fatto finta di niente ma poi lo hanno tirato dentro l'auto. Lui si è spaventato, credeva fossero come i trafficanti della Libia che così rapiscono le persone".
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