Dramma sanità in Campania: "Mia figlia, malata di tumore, costretta a curarsi lontano da casa"
pubblicato il 27 aprile 2017 alle ore 11:09
Serena è una bambina di sette anni che oggi ha in gran parte superato la malattia oncologica che le hanno diagnosticato due anni fa. Ma non è stato semplice. Un percorso in salita, non solo per la patologia e per la sua giovanissima età, ma anche perché dall'ospedale di Nocera, la bimba è stata affidata al Bambin Gesù di Roma, spostamenti che hanno pesato molto dal punto di vista economico e psicologico. Ma la storia di Serena non è certo isolata: la Campania detiene il record per emigrazione sanitaria; circa 60mila persone ogni anno vanno fuori dalla Campania per curarsi, tra questi tantissimi sono i bambini. Questo perché, come denuncia Federconsumatori insieme al Comitato Sanità Campania, la nostra regione (a causa di tagli e liste d'attesa) non è in grado di garantire, spesso, una assistenza sanitaria completa e dignitosa ai pazienti, anche in campo oncologico. Un esempio: esiste il polo oncologico pediatrico Pausilipon, che però è stato declassato e questo vuol dire che le sue prestazioni sono state tagliate. "E' difficile spiegare a Serena - confessa la madre - che spesso non può andare a scuola perché dobbiamo partire per Roma, che non può stare agevolmente con i suoi amici ogni volta che lo desidera, non ha una vita stabile che lei vorrebbe, anche ora che le cose vanno meglio".
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