Bologna, Continua la caccia al killer del barista ucciso a Budrio
pubblicato il 3 aprile 2017 alle ore 19:21
Il sindaco: la gente vuole una legge sulla certezza della penaBudrio (askanews) - Continua, nel bolognese, la caccia all'uomo contro il killer che sabato primo aprile 2017 ha tentato di rapinare una tabaccheria a Riccardina, frazione di Budrio in provincia di Bologna, uccidendo il proprietario, Davide Fabbri di 52 anni con un colpo di pistola.
Il sospettato numero 1 è Igor Vaclavic, questa la sua foto segnaletica; un ex soldato dell'Armata rossa, di 40 anni, ricercato anche per altri episodi violenti risalenti al 2015.
La comunità di Budrio è scossa ma ha reagito con compostezza ha detto il sindaco Giulio Pierini anche se quello di cui si sente davvero il bisogno è una legge sulla certezza della pena.
"Se il giorno dopo un piccolo reato, come un furto in cassa o per strada, la persona viene rilasciata immediatamente, si crea una spirale innanzitutto di sfiducia verso le istituzioni e verso la giustizia - ha detto - e poi una spirale che porta i malviventi a cercare nuove strade e azioni sempre più gravi perché se non c'è la percezione di una pena e di poter rischiare qualche anno di carcere quando si compiono degli atti di questo tipo, anche solo contro il patrimonio, è chiaro che tutto va a rotoli e si va verso un'escalation. Questo va fermato e questa è la risposta di cui c'è bisogno".
Il bandito è entrato nel locale sparando un colpo di fucile e ferendo uno dei clienti. Il titolare si è rifiutato di consegnare i soldi e ha tentato di disarmare l'uomo, ma nella lite che ne è seguita è stato ferito a morte.
Il paese si è raccolto per esprimere la propria vicinanza alla moglie e alla famiglia di Fabbri e ha organizzato una veglia ma fra i cittadini cresce la preoccupazione.
"Io personalmente ho paura a vivere in casa mia - dice una ragazza - o anche a fare una semplice passeggiata per la campagna o per il paese, è brutta la sensazione".
"E' stato sempre un paese tranquillo, la zona è tranquilla, non si è mai sentito nulla del genere e quindi siamo rimasti scossi - aggiunge un altro cittaddino - abbiamo un po' tutti paura. Io tengo mio figlia qua, sta sola e io, che vengo dal sud, mi preoccupo e non sto tranquillo a casa e ho sempre il pensiero che succeda qualcosa da un momento all'altro".
I carabinieri del Ris sono, intanto, al lavoro per identificare il Dna dalle tracce di sangue lasciate nel locale che funziona anche da tabaccheria.
Per gli investigatori coordinati dal pm, Marco Forte, l'assassino potrebbe essere lo stesso che nella notte tra giovedì e venerdì a Consadolo, in provincia di Ferrara, ha rubato una pistola a una guardia giurata che ha riconosciuto l'arma, guardando i filmati delle telecamere di sicurezza della tabaccheria.
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