Soccorso in montagna, ecco i droni del progetto Sherpa: interazione tra robot e umani per salvare i dispersi
pubblicato il 15 marzo 2017 alle ore 09:02
Il recente dramma dell'hotel Rigopiano di Farindola, in Abruzzo, dove a causa di una valanga sono morte 29 persone, ha riacceso l'attenzione sulla necessità d'interventi di soccorso rapidi in luoghi inaccessibili.È in tale ottica che, dall'integrazione tra nuove tecnologie e competenze scientifiche, è nato il progetto Sherpa (Smart collaboration between Humans and ground-aErial Robots for imProving rescuing activities in Alpine environments), acronimo che indica l'interazione tra robot ed esseri umani in attività di soccorso, soprattutto in caso di valanghe.
Sherpa è un sistema "made in Italy", basato sull'uso di droni, robot e aeromodelli ad ala fissa con l'obiettivo di raggiungere luoghi inaccessibili in pochi minuti, per rintracciare i dispersi ed è stato messo a punto, in 4 anni, da un team di giovani ricercatori di 7 atenei europei, guidato da Lorenzo Marconi del Dipartimento d'Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione dell'Università di Bologna.
"Sherpa - ha spiegato - ha un impatto sociale enorme perché è una tecnologia che permette velocemente di localizzare i dispersi sia in scenari estivi che invernali e massimizzare la probabilità di trovare questi dispersi in vita".
Scopo dei ricercatori è stato soprattutto sviluppare un sistema integrato uomo-macchina che permettesse di velocizzare i tempi di reazione e salvare il più alto numero di vite umane possibile.
"Sherpa è caratterizzato da problematiche d'intelligenza artificiale molto all'avanguardia - ha proseguito Marconi - tutte mirate a integrare in maniera implicita questi robot con le squadre di soccorso umane. Un'interazione implicita: pochi scambi di informazioni ad alto valore, con l'obiettivo di essere efficienti ed efficaci nell'operazione di soccorso".
Il progetto è stato testato al recente Final Review Meeting di Davos in Svizzera e ha ricevuto l'approvazione degli operatori del settore. In particolare ha destato l'attenzione dei soccorritori del Club alpino italiano e dei carabinieri sciatori del Trentino Alto-Adige ai quali verrà donato, a scopo sperimentale, uno dei droni Wasp di Sherpa.
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