"Migranti divisi per il colore della pelle". Il viaggio nell'inferno dei centri di accoglienza
pubblicato il 12 gennaio 2017 alle ore 17:00
Condizioni igienico sanitarie terribili, persone divise in base al colore della pelle, denunce di violenze subite per la prese delle impronte digitali, centinaia di persone stipate nelle tende all'interno di uno stadio di baseball per tre anni, è questa la realtà dei centri di accoglienza per migranti nel Sud Italia. Accanto ai centri molto spesso sorgono delle enormi baraccopoli, come quelle di Rosarno e Foggia dove i migranti vivono tra lamiere e teli di plastica, sommersi dai rifiuti, attendendo che i caporali li reclutino per lavorare in agricoltura per pochi euro al giorno. Le immagini consegnate a Fanpage.it dalla carovana "Over the Fortress" testimoniano il tipo di accoglienza che viene fatta nel nostro paese ai migranti che arrivano sulle nostre coste. Tommaso Gandini è uno degli attivisti che ha attraversato il Mezzogiorno tra centri di accoglienza e baraccopoli: "A Rosarno abbiamo trovato una situazione davvero pesante con circa 2000 persone stipate tra le baracche di fortuna nei pressi degli aranceti - spiega - accanto a questi insediamenti non mancano i fenomeni di illegalità come lo spaccio, lo sfruttamento del lavoro e lo sfruttamento della prostituzione".
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