Migranti costretti a vivere in una cantina con un figlio disabile: "La sua salute è a rischio"
pubblicato il 10 ottobre 2018 alle ore 11:23
Abdelhadi è arrivato dal Marocco sei anni fa in cerca di un lavoro e da due anni vive con la sua famiglia in un magazzino di Cassino. Sono stipati in pochi metri quadri, senza finestre né servizi. Abdelhadi non ha i soldi per pagare un affitto ed è costretto a restare qui nonostante uno dei suoi figli soffra di una grave malattia invalidante. Mouad ha dodici anni e soffre di una patologia neurodegenerativa non può muoversi né parlare e dipende per tutto dai suoi genitori. Dovrebbe seguire delle terapie, ma in ospedale a Rome non c'è posto: "Aspettiamo da un anno e sei mesi che ci chiamino". Vivere in una cantina mette in grave pericolo la sua salute già precaria. Abdelhadi non ha un lavoro e si arrangia come può: vende ombrelli per strada ma ora teme le nuove norme contro gli ambulanti. Non si può permettere il sequestro della merce o una contravvenzione, ma senza lavoro e senza casa adesso è a rischio anche il suo permesso di soggiorno.
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