Open Arms, il capitano: Italia non è più un porto sicuro
pubblicato il 19 luglio 2018 alle ore 13:10
Marc Reig: per questo andiamo in Spagna Roma, 19 lug. (askanews) - La nave della Ong spagnola Open Arms, che il 17 luglio ha recuperato al largo della Libia due cadaveri, quello di una donna e quello di un bambino, e salvato una donna camerunense rimasta tra le onde per 48 ore, si sta dirigendo verso il porto di Palma di Maiorca dove arriverà sabato 21 luglio. La scelta della Spagna come porto di attracco viene spiegata dal capitano della nave Marc Reig: "Abbiamo deciso che l'Italia non è un porto sicuro dopo le parole di Salvini, quando ha sostenuto che avevamo inventato ciò che era avvenuto nell'operazione di soccorso". "Abbiamo già avuto problemi in Italia e sembra ne avremo ancora, non lo consideriamo un porto sicuro. A Malta ci sono due Ong con le loro navi, e non possiamo andarci. La Libia nemmeno, evidentemente. E non consideriamo un porto sicuro nemmeno la Tunisia. Per questo resta l'unica opzione della Spagna". Racconta l'italiana Giovanna Scaccabarozzi, medico a bordo, a proposito della donna sopravvissuta: "Questa donna era in condizioni veramente critiche a causa di una grave ipotermia, probabilmente perché è rimasta in acqua per tanto tempo. Non sappiamo per quanto tempo, ma è sotto shock per ciò che le è successo". "Fortunatamente è rimasta cosciente fin dall'inizio e abbiamo iniziato subito la procedura per riscaldare il suo corpo e stabilizzarla".
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