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Aggressione a Niccolò Bettarini, figlio di Simona Ventura

Old fashion ancora chiuso per l'aggressione a Bettarini, il gestore: "Troppo clamore mediatico, noi estranei"

pubblicato il 11 luglio 2018 alle ore 15:52
Roberto Cominardi, gestore dell'Old Fashion, il locale fatto chiudere dal questore di Milano dopo la violenta aggressione a Niccolò Bettarini, spiega a Fanpage.it come il suo locale sia estraneo ai fatti di domenica 1 luglio. L'aggressione è infatti avvenuta a circa 300 metri dall'ingresso dell'Old Fashion, dove i ragazzi che hanno attaccato il figlio di Simona Ventura e Niccolò Bettarin, avevano trascorso la serata dove si trovava anche Niccolò. Serata che però si era conclusa senza litigi: tutto infatti si è verificato nel giro di pochi istanti, quando i ragazzi e la vittima stavano tornando a casa e si sarebbero rincontrati molto lontano dal locale. Cominardi ha fatto ricorso al TAR contro la chiusura forzata del suo locale, ordinanza che è in discussione proprio in questi giorni.
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  1. Aggressione a Niccolò Bettarini, aggressori condannati definitivamente a otto e sei anni di carcere
    Aggressione a Niccolò Bettarini, aggressori condannati definitivamente a otto e sei anni di carcere È diventata definitiva la sentenza di condanna per due dei quattro aggressori di Niccolò Bettarini, il figlio 22enne di Simona Ventura e Stefano Bettarini accoltellato fuori dall'Old Fashion, a Milano, il primo luglio del 2018. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dagli imputati.
    Aggressione Niccolò Bettarini, le motivazioni dell'Appello: "Chi lo ha accoltellato voleva ucciderlo"
    Aggressione Niccolò Bettarini, le motivazioni dell'Appello: "Chi lo ha accoltellato voleva ucciderlo" Sono state depositate le motivazioni della sentenza d'Appello per l'aggressione a Niccolò Bettarini, figlio dell'ex calciatore Stefano e della conduttrice Simona Ventura. I nove fendenti sferrati da uno dei ragazzi condannati per tentato omicidio erano "idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte" del ragazzo, che venne aggredito fuori dalla discoteca Old Fashion di Milano il primo luglio dello scorso anno.
  2. "Volevano uccidere Niccolò Bettarini": processo d'appello conferma le condanne, ridotte due pene
    "Volevano uccidere Niccolò Bettarini": processo d'appello conferma le condanne, ridotte due pene La corte d'appello di Milano ha confermato le condanne nei confronti dei quattro giovani a processo per aver aggredito a coltellate Niccolò Bettarini, il primo luglio 2018, fuori dalla discoteca old fashion di Milano. I giudici hanno corretto un errore di calcolo nella sentenza di primo grado e ridotto lievemente le pene, tra i 5 e gli 8 anni di carcere. "Volevano uccidere Niccolò Bettarini", ha detto il sostituto procuratore generale Giulio Benedetti nel corso della sua requisitoria, chiedendo la conferma dell'accusa di tentato omicidio nei confronti del figlio di Stefano Bettarini e Simona Ventura.
    Aggressione Niccolò Bettarini, figlio di Simona Ventura indagato per diffamazione al suo ex avvocato
    Aggressione Niccolò Bettarini, figlio di Simona Ventura indagato per diffamazione al suo ex avvocato Niccolò Bettarini, figlio dell'ex calciatore Stefano e della conduttrice tv Simona Ventura, è indagato per diffamazione nei confronti del suo ex legale, l'avvocato Alessandra Calabrò, che lo ha rappresentato come parte civile nel processo di primo grado a carico dei quattro giovani che lo hanno aggredito a coltellate fuori dalla discoteca Old Fashion nel luglio del 2018.
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    Uno degli aggressori scrive a Niccolò Bettarini: "In carcere ho capito i miei errori" David Caddeo, il 30enne condannato a 9 anni di carcere per essere ritenuto responsabile delle coltellate sferrate al figlio di Simona Ventura e dell'ex calciatore Stefano Bettarini, ha deciso di scrivere alla sua vittima. Nella missiva racconta di aver capito grazie al carcere molti degli errori commessi nella sua vita e di essere convinto nel percorso di disintossicazione dalla cocaina intrapreso, e in virtù del quale gli sono stati concessi gli arresti domiciliari.
    Niccolò Bettarini, il giudice: "Fu aggressione di massa, altre persone sfuggite alle indagini"
    Niccolò Bettarini, il giudice: "Fu aggressione di massa, altre persone sfuggite alle indagini" Quella a Niccolò Bettarini fu un'aggressione di massa. A dirlo è il giudice per l'udienza preliminare Guido Salvini nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 18 gennaio sono stati condannati i quattro ragazzi arrestati per il pestaggio e l'accoltellamento del figlio di Stefano Bettarini e Simona Ventura. Secondo il giudice però all'aggressione parteciparono altre persone che sono riuscite finora a sfuggire alla giustizia.
  4. Niccolò Bettarini sulla scarcerazione dei suoi aggressori: “Non credo più nella giustizia italiana”
    Niccolò Bettarini sulla scarcerazione dei suoi aggressori: “Non credo più nella giustizia italiana” Niccolò Bettarini fatica a nasconderla rabbia legata alla scarcerazione di due dei suoi aggressori. Il figlio di Simona Ventura pubblica una diretta fiume su Instagram in cui si dice amareggiato e deluso per i benefici già concessi agli uomini che lo accoltellarono all’esterno della discoteca Old Fashion di Milano. Lo sostiene mamma Simona Ventura: “Sarò sempre con te”.
    Aggressione a Niccolò Bettarini: scarcerato un altro degli aggressori. Lo colpì con otto coltellate
    Aggressione a Niccolò Bettarini: scarcerato un altro degli aggressori. Lo colpì con otto coltellate È stato scarcerato un altro degli aggressori di Niccolò Bettarini: il 30enne Davide Caddeo, condannato in primo grado a nove anni, per aver colpito con otto coltellate il figlio di Stefano e Simona Ventura, dovrà scontare la sua pena ai domiciliari con l'obbligo di frequentare un centro per tossicodipendenti, così come disposto dal gip Guido Salvini
  5. Scarcerato uno degli aggressori di Niccolò Bettarini: è ai domiciliari e potrà lavorare
    Scarcerato uno degli aggressori di Niccolò Bettarini: è ai domiciliari e potrà lavorare È stato scarcerato uno dei quattro aggressori di Niccolò Bettarini. Albano Jakei, che lo scorso 18 gennaio era stato condannato a sei anni e sei mesi di carcere per il tentato omicidio del figlio di Stefano Bettarini e Simona Ventura, ha ottenuto i domiciliari e potrà uscire di casa per lavorare. A prendere la decisione il giudice per l'udienza preliminare Guido Salvini che poco più di un mese fa aveva condannato i quattro giovani.
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    Niccolò Bettarini, condannati gli aggressori: “Fine di un periodo tremendo, giustizia è stata fatta" 106109 • di Giampaolo Mannu
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    Processo Niccolò Bettarini, condannati i suoi aggressori: "Finito un periodo tremendo" I quattro ragazzi che aggredirono Niccolò Bettarini lo scorso luglio a Milano sono stati condannati a pene comprese tra i nove e i cinque anni di carcere per tentato omicidio in concorso: "Finalmente è finito questo periodo tremendo", ha detto il 20enne figlio di Stefano Bettarini e Simona Ventura dopo la sentenza. "Ho sempre creduto nella giustizia", ha poi detto Bettarini, che ha spiegato anche di essersi immedesimato nei suoi aggressori, alcuni dei quali con precedenti: "Un passato così ti fa pensare che non siamo tutti uguali. Ma si può sempre cambiare, si può sempre migliorare".
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    Aggressione a Niccolò Bettarini: il suo legale chiede risarcimento di un milione di euro Al tribunale di Milano è in corso una nuova udienza del processo per l'accoltellamento di Niccolò Bettarini, ventenne figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini. Al termine il giudice Guido Salvini potrebbe emettere la sentenza. L'avvocato di Bettarini ha chiesto un risarcimento di un milione di euro per il suo assistito, parte civile. Le difese dei quattro ragazzi imputati per tentato omicidio puntano invece alla derubricazione a lesioni o rissa e chiedono le attenuanti.
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    Aggressione a Niccolò Bettarini, attesa per la sentenza. L'avvocato: "Vogliamo pene esemplari" C'è attesa per l'udienza in programma domani al tribunale di Milano. In aula parleranno gli avvocati dei quattro ragazzi imputati per tentato omicidio per l'aggressione a Niccolò Bettarini. Già domani potrebbe arrivare la sentenza: il pubblico ministero ha chiesto per i quattro dieci anni di reclusione e l'avvocato di Bettarini, Alessandra Calabrò, si è detta "fiduciosa nella giustizia".
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