Parla il padre del carabiniere ucciso: "Lo Stato non ci difende, li arrestano e poi i giudici li mettono fuori"
pubblicato il 7 novembre 2018 alle ore 16:27
Alle telecamere di Fanpage.it parla Vittorio Reali, padre di Emanuele, il carabiniere di 34 anni morto travolto da un treno nei pressi della stazione di Caserta mentre inseguiva dei ladri: "Emanuele era innamorato del suo lavoro, ma questo non è un lavoro di cui ti puoi innamorare - ha detto il papà del carabiniere - lo Stato non ci difende, loro li arrestano e i giudici il giorno dopo li mettono fuori, va così".
"È una morte assurda, non se la meritava - prosegue il signor Vittorio - si era stabilito qui con una famiglia splendida, aveva comprato casa, io sono andato in pensione da poco dopo 43 anni di contributi, ora mi tocca fare il nonno a tempo pieno". Grande commozione a Bellona, il paesino in provincia di Caserta dove risiedeva Emanuele con la moglie e la figlia. La signora Maria Rosaria, vicina di casa dei Reali, ricorda: "Lo vedevo sempre giocare con la bambina nella piazzetta, speriamo che li prendono i ladri, ma anche se li prendono cosa possono fargli".
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