Cordoglio e intolleranza: i due volti di Milano il giorno dopo l'attentato di Nizza
pubblicato il 15 luglio 2016 alle ore 21:27
C’è chi porta dei fiori davanti al consolato di Francia e chi invece protesta contro la costruzione di una moschea davanti all’Istituto islamico. Sono le due facce di Milano il giorno dopo il terribile attacco di Nizza del 14 luglio, nel quale hanno perso la vita oltre 80 persone. Sin dal mattino del giorno successivo all’attentato decine di persone si sono recate davanti alla sede diplomatica transalpina per lasciare una rosa o anche un semplice messaggio di cordoglio sul quaderno lasciato su un tavolo fuori dal consolato. “Non è questo il mondo che vogliamo - racconta un signore visibilmente commosso - Vogliamo la pace”. Dall’altro lato della città, in viale Jenner, la Lega Nord risponde all’attacco terrorista in modo completamente opposto e organizza un sit-in di protesta davanti all’Istituto culturale islamico di Milano, chiedendo che nel capoluogo lombardo non si costruisca alcuna moschea. “Siamo in guerra con l’Islam - racconta un manifestante - Quel che è successo ieri a Nizza è una dichiarazione di guerra”.
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