L'omicidio Mariella Cimò, il nipote: "Succedevano cose strane in quel maledetto autolavaggio”
pubblicato il 26 settembre 2016 alle ore 09:41
Mariella Cimò scompare nel nulla il 25 agosto 2011 a San Gregorio, alle porte di Catania: il giorno prima aveva litigato col marito Salvatore Di Grazia. L’uomo - che adesso è accusato di omicidio e soppressione di cadavere - ha denunciato la scomparsa della moglie 10 giorni dopo. Così è scattata l'inchiesta senza cadavere e, ancora, senza verità. Il 27 settembre è attesa la requisitoria del pm. Intanto, il nipote Massimo Cicero, ai microfoni di Fanpage.it, parla di quell'autolavaggio di famiglia che sarebbe stato il motivo scatenante dei loro litigi (Salvatore Di Grazia, secondo l'accusa, avrebbe intrattenuto rapporti extraconiugali proprio in quella struttura): "Mia zia voleva chiudere quel maledetto autolavaggio perché succedevano cose strane. Un'attività che, tra l'altro, aveva un buon reddito”. Per Cicero la zia Mariella era una "seconda mamma": "Oggi, se c'è un incontro tra parenti o una festa, mi sento solo. La sua morte è stata una distruzione, mi ha lacerato. Mariella Cimò era il nostro pilastro”.Leggi: http://www.fanpage.it/omicidio-mariella-cimo-di-grazia-vogliono-punirmi-per-i-miei-peccati/
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