Truffa al servizio sanitario: in manette medico e collaboratore
pubblicato il 13 marzo 2014 alle ore 00:07
Trasportavano i pazienti dializzati in ospedale con auto private anzichè con l'autoambulanza salvo poi presentare richieste di rimborso con falsi giustificativi. Un medico e un suo stretto collaboratore di Rieti sono finiti in manette con l'accusa di truffa aggravata ai danni del servizio sanitario nazionale. A eseguire le ordinanze la Guardia di Finanza che ha sequestrato loro anche circa 100mila euro tra beni mobili e immobili.L'indagine scaturisce da una verifica fiscale svolta nei confronti di una società amministrata dal medico, nel corso della quale sono emerse alcune anomalie nello svolgimento del trasporto di malati dializzati dal loro domicilio all'Ospedale San Camillo De Lellis di Rieti.Oltre a utilizzare normali autovetture, incluse quelle di proprietà degli stessi indagati e prive di ogni misura di sicurezza, il medico e il suo collaboratore dichiaravano all'Asl un chilometraggio superiore al reale per il trasporto dei pazienti. Addirittura in un caso hanno dichiarato l'uso di un'ambulanza per un ciclo completo di cure per 13 giorni, consentendo loro di percepire un rimborso di 1.300 euro, anzichè 864 euro, con una sottrazione netta mensile di 435,50 euro.
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