Cianuro e Fracking, i romeni manifestano contro multinazionali
pubblicato il 2 settembre 2013 alle ore 15:46
Davide contro Golia, da una parte un piccolo villaggio romeno e dall'altra la multinazionale americana Chevron. In migliaia protestano a Barlad, contro il progetto di esplorazione di gas nella regione."Gas di scisto = morte" recitano alcuni cartelli dei manifestanti. Anche i sacerdoti ortodossi si sono mobilitati contro l'ipotesi di estrazione del gas con il "fracking". Questo metodo, giudicato pericoloso da molti studi, consiste nell'iniettare nel sottosuolo una miscela di acqua, sabbia e prodotti chimici ad altissima pressione per liberare il gas dalla roccia. A Barlad, i manifestanti hanno invocato le dimissioni Victor Ponta.Ma il primo ministro romeno è nel mirino anche di altri manifestanti che si sono riuniti a Bucarest e in altre città per una vicenda simile: il via libera a un progetto canadese Rosia Montana, in Transilvania, per creare una miniera d'oro devastando la montagna con tonnellate di cianuro. "Questa miniera - spiega una manifestante - sarebbe prima di tutto un danno fatto alla natura, ma farà del male anche agli esseri umani".La Chevron e la canadese Gabriel Resources promettono posti di lavoro e operazioni con i migliori standard di sicurezza. Ma secondo i manifestanti tutto questo non vale la salute dei cittadini e della loro terra.
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