Salute mentale: tra tagli, disservizi ed abbandono
pubblicato il 9 maggio 2013 alle ore 13:41
Secondo uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità la principale causa di disabilità nei prossimi anni è il disagio mentale. Una tendenza accelerata dalla crisi economica che si è abbattuta sul vecchio continente. Impoverimento e disagio mentale sono un mix che puo' portare alla tragedi. Una stima della Società Italiana Psicologi siega come in Europa ad ogni aumento dell'1% del tasso di disoccupazione c'e' un aumento dello 0,79% del tasso di suicidi. In Italia l'assistenza sanitaria è gestita dalle Regioni ed in tempi di crisi la spesa sanitaria è stata pesantemente ridimensionata ed i servizi di assistenza per la salute mentale né hanno fortemente risentito. I tagli ai servizi di salute mentale hanno significato un peggioramento vertiginoso della qualita' della vita dei pazienti e delle famiglie. La sospensione dell'assistenza nottura, la mancanza di strutture in grado di dare un supporto psicologico anche domiciliare agli assistiti sono il frutto dei tagli ai servizi. Intanto le famiglie sono lasciate sempre più sole davanti alle difficoltà quotidiane legate al supporto ed alla cura dei propri cari che soffrono di disagio psichico. I pazienti crescono sempre di più e l'elevato numero di trattamenti sanitari obbligatori, ovvero una procedura che prevede sedazione coatta ed il ricovero dei disagiati, denota un peggioramento delle condizioni complessive. I servizi sanitari di salute mentale dovrebbero innanzitutto essere servizi di prossimità nei confronti dei pazienti. Ma la distanza aumenta sempre di piu'. Intanto anche gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, luoghi di detenzione per i malati mentali, che dovevano essere chiusi entro il 31 marzo 2013 sono ancora attivi. Il lavoro della commssione presieduta dell'ex senatore del Partito Democratico Ignazio Marino né sentenziò la chiusura a fronte dello stato di abbandono e degrado a cui erano soggetti gli ospiti delle strutture. Sedati, abbandonati e talvolta legati ai letti, la commissione Marino partorì una legge che chiedeva la liberazione di tutti i soggetti che potevano essere affidati alle famiglie e la costruzione di speciali strutture di accoglienza per gli altri ospiti. Strutture che dovrebbero essere costruite dalle Regioni e che non sono ancora operative. Intanto dagli Opg si rischia di non uscire più perdendosi nelle maglie della burocrazia italiana e imprigionati dalla discrizione del giudizio medico sulla durata della pena. Il peggioramento dei servizi di salute mentale aumenta la profondità tra quelli che la società definisce normali e quelli che sono considerati diversi. Ma siamo sicuri che esistono i normali ?
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