A Boston la veglia per le vittime: "Ci sentiamo impotenti"
pubblicato il 17 aprile 2013 alle ore 12:27
Più di mille persone con una candela in mano. Sono arrivati da Boston, ma anche da più lontano, per partecipare alla veglia dedicata alle tre vittime delle bombe esplose alla maratona di Boston, Martin Richard di otto anni, diventato il simbolo della tragedia, e altre due persone. L'appuntamento era al Garvey Park di Dorchester, in Massachussets, per pregare e ricordare. "Non pensavo sarebbe mai potuto succedere questo a Martin, ma nemmeno a qualcun altro - dice Kareena, compagna di scuola del bambino rimasto ucciso - non si pensa mai che potrebbero mettere una bomba nel proprio stato, o dovunque nel mondo". Insieme a lei migliaia di persone, con le candele e le bandiere a stelle e strisce in mano."Ora è tempo di pregare per le persone che sono in ospedale, per la famiglia di questo bambino, la sua sorella, la mamma. È molto triste"."Io di solito mi piazzavo allo stesso posto con i mie figli, mio marito correva la maratona. Non so dove altro avrei potuto stare stasera" dice Anita, che abita a un'ora di strada."Poteva esserci mio figlio al posto di Martin, o un altro bambino. Questi giovani ci rappresentano" dice Kurt. La sensazione della gente è riassunta dalle parole di Derrick."Penso che ci sentiamo tutti impotenti, non sappiamo cosa dire, cosa fare o come aiutare"
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