Napoli: è già tempo di dire addio all'acqua "bene comune" di de Magistris?
pubblicato il 8 agosto 2014 alle ore 15:50
L'acqua bene comune è stato uno dei punti politici più rilevanti dell'amministrazione di Luigi de Magistris, grazie anche alla trasformazione dell'azienda comunale Arin s.p.a. in Abc (acqua bene comune) azienda speciale di diritto pubblico. Ora però alcuni atti della sua giunta sembrano andare in controtendenza. E' stato approvato dalla giunta comunale di Napoli una delibera che consente all'Abc Napoli di costituire società di capitali ed acquisire e vendere partecipazioni. Protestano i comitati per l'acqua pubblica che avevano sostenuto in sindaco di Napoli. "Si fa un passo indietro" avvertono, mentre il primo cittadino rassicura che "se ci sono da fare modifiche si faranno in consiglio comunale". Intanto pero' la giunta regionale della Campania, guidata da Stefano Caldoro, ha approvato la possibilità di affidare ai privati la gestione delle risorse idriche. Tra le principali aziende che gestiscono le acque in Campania c'è la Gori s.p.a. al cui vertice c'è Amedeo Laboccetta, ex deputato del Pdl e finito al centro di diverse inchieste, dalla tangentopoli degli anni novanta al caso Atlantis World.
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