Musica classica e sudamericana, il Messico dice addio a Marquez
pubblicato il 22 aprile 2014 alle ore 15:36
Musica classica, lacrime, fiori, tanta commozione, ma anche sorrisi e ritmi sudamericani. A rendere il primo omaggio a Gabriel Garcia Marquez è stato il Messico, Paese in cui lo scrittore arrivò nel 1961 con "gli ultimi 20 dollari in tasca", scrisse. La lunga cerimonia solenne si è svolta al Palazzo delle arti davanti alle autorità alla famiglia e a migliaia di ammiratori."Colombia e Messico uniti rendono un solenne omaggio - ha detto il presidente messicano - Enrique Pena Nieto - diciamo addio a Marquez con l'allegria della sua vita, con l'emozione dei suoi libri, convinti che lui sarà sempre con noi". Alla cerimonia presente anche il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos. "Veniamo a dare testimonianza che Marquez, il più colombiano fra i colombiano, rimarrà vivo nei suoi libri ma soprattutto vivrà per sempre nelle speranze dell'umanità". Tantissima la gente comune che è arrivata qui da tutto il Paese."Sono venuto con l'autobus, sei ore di strada e poi altre tre sotto il sole - racconta questo ragazzo - ma ne valeva la pena per poterlo vedere l'ultima volta".
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