Decreto fiscale, il primo via libera al Senato (con voto di fiducia)
pubblicato il 28 novembre 2024 alle ore 18:16
Salta taglio canone Rai, intervento Quirinale su finanziamento partiti Roma, 28 nov. (askanews) -Dopo un lungo e contrastato esame, il Senato ha dato il via libera, con il voto di fiducia, al decreto fiscale 'collegato' alla manovra, perchè anticipa al 2024 alcune spese alleggerendo di 1,7 miliardi i conti del prossimo anno. Da lunedì il decreto, che scade il 18 dicembre prossimo, è all'esame della Camera per la seconda lettura. A tenere banco le questioni sul finanziamento ai partiti politici e sul canone Rai. Sui partiti politici si è cercato di far passare un emendamento che di fatto avrebbe ripristinato il finanziamento pubblico superando l'attuale meccanismo del 2x1000. È dovuto intervenire il Quirinale che ha espresso dubbi su una riforma che avrebbe richiesto un'analisi ben diversa e alla luce del sole, non attraverso un emendamento ad un decreto. Alla fine è stato approvata una misura che ha aumentato di complessivi 4,6 milioni le risorse del 2x1000 per 2024, portandole da 25 a 29,6 milioni. Ma è sul canone Rai, come era prevedibile, che si è consumato lo strappo nella maggioranza, con il governo che è stato battuto sull'emendamento della Lega per proroga anche nel 2025 della sua riduzione da 90 a 70 euro. Forza Italia ha mantenuto il punto e ha votato no. Per il resto la Commissione bilancio ha approvato diversi emendamenti. Sono confluiti nel provvedimento la riapertura al 12 dicembre dei termini per aderire al concordato fiscale e l'ampliamento della platea dei beneficiari del bonus di Natale di 100 euro (con l'esclusione del requisito del coniuge a carico). Entrambe le misure erano contenute in un provvedimento ad hoc confluito nel decreto. Via libera al rinvio a gennaio 2025 del versamento del secondo accordo Irpef di novembre, con possibilità di rateizzare. Ok anche al riequilibrio regionale del payback farmaceutico e all'aumento di 4,7 miliardi di euro della dotazione per il credito di imposta sugli investimenti di Transizione 4.0. Confermati gli interventi previsti nel testo originale del decreto, tra cui il rifinanziamento di Rfi, Anas e servizio civile, l'aumento delle risorse per soddisare le richieste dell'Ape sociale del 2024, per i grandi eventi tra cui il Giubileo, per gli straordinati delle Forze di Polizia e dei Vigili del fuoco.
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