Miccoli: "Chiedo scusa a Palermo e ai palermitani"
pubblicato il 27 giugno 2013 alle ore 11:59
Fabrizio Miccoli chiede scusa a Palermo e ai palermitani per le frasi pronunciate su Giovanni Falcone e intercettate dagli inquirenti. Chiese scusa nel giorno del suo 34simo compleanno, dopo l'interrogatorio durato oltre 5 ore davanti ai pubblici ministeri della Procura siciliana perché indagato per estorsione e accesso abusivo a sistema informatico. Chiede scusa in una conferenza stampa, con la voce rotta dall'emozione e tra le lacrime. Quasi singhiozza, gli manca il fiato. S'è tirato il mondo addosso e ne è rimasto schiacciato. "Sono tre notti che non riesco a dormire perché sono uscite delle cose che io non penso assolutamente e l'ho anche dimostrato coi fatti. Al di là della generosità, l'ho dimostrato scendendo in campo nel 20esimo anno della morte di Falcone. Sono qui per chiedere scusa alla città di Palermo, alla mia famiglia che mi ha fatto crescere in un contesto di valori e di rispetto". Occhi lucidi e una smorfia di dolore che gli attraversa il viso: del 'Romario del Salento' c'è rimato più nulla, sa bene che d'ora in poi si ricorderanno di lui per quelle parole che hanno fatto il giro del mondo. "Sono vent'anni che faccio questo lavoro. Sono andato via da casa a 12 anni per fare questo lavoro. Sono un padre di famiglia e voglio crescere i mie figli nella legalità. Sono un calciatore e non sono mafioso".La sorella di Falcone. Le ha parlato, distrutto dalla vergogna. "Ho sentito la signora Falcone, mi ha detto che era sufficiente che chiedessi scusa alla città. Quando la mia posizione sarà chiarita, in futuro vorrò rendermi utile come testimone ad azioni di legalità".
La vicenda giudiziaria. Sguardo basso, racconta così l'udienza dinanzi ai magistrati. "In Procura ho passato cinque ore importanti nelle quali ho risposto a quello che mi si chiedeva e sono uscito molto sereno. E' uscito un altro Fabrizio, da questa storia prenderò le cose positive. A 34 anni devo mettere da parte le mia ingenuità da bambino e le sciocchezze, devo pensare di più alla vita vera, a mia moglie e ai miei figli e alla vita vera".
Ringrazia Buffon. Il portiere della Juventus e della Nazionale, dal ritiro degli Azzurri in Brasile, aveva definito 'ingenue' quelle frasi su Falcone. "Mi conosce da una vita. Lui sa come sono fatto, che persona sono. Ha espresso un giudizio importante".
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