pubblicato il 9 luglio 2018 alle ore 13:09
"Sono nata con un cancro, anche se non me l'hanno diagnosticato fino all'età di 4 anni. Il rabdomiosarcoma, un raro cancro tra vescica e utero. Dopo il cancro infantile non potevo avere bambini. Ma questo non mi ha impedito di sognare di diventare madre. Ho trovato un medico di fertilità compassionevole e competente che è stato in grado di raccogliere le mie uova e ha individuato un surrogato meraviglioso. Ho avuto tre bambini. Nel gennaio 2015 il mio chirurgo mi diagnosticò per la seconda volta un tumore ovarico ,era "cattivo" e mi disse che avrei perso parte del mio colon e delle mie "parti femminili", che lei poteva parzialmente ricostruire. Sono scoppiata in lacrime. Non potevo credere che dovevo combattere il cancro una seconda volta. Quando mi mostrò come sarebbe stato il mio nuovo corpo le dissi, "Preferirei morire." Mi ricordò che avevo tre splendidi figli con cui vivere. Era la prima volta che speravo di sopravvivere al cancro. Il post operazione: mi sono svegliata con una borsa e un catetere del colon che in seguito ho trascinato in una federa. Non volevo uscire di casa. Mi vergognavo. Ho deciso di combattere. Ho scelto di vivere. Ho scelto me. "