L’ultima casa fu edificata nel 1968. Criticato da alcuni all’epoca come un “villaggio di marziani”, ma ammirato dai più come uno dei più ambiziosi complessi di architettura contemporanea, frutto di una concezione dell’abitazione che ha fatto scuola, Monterinaldi costituisce il felice ma isolato tentativo di una sorta di utopia urbanistica alle porte di Firenze.