Pechino ha chiamato questa regione Xinjiang (nuova frontiera), e ha deciso nel 1980 di piantare migliaia di vitigni occidentali (cabernet sauvignon, syrah, merlot, chardonnay, chenin blanc, riesling…) insieme ad altre varietà locali (beichun, cibayi, shabulawe…): nell’est della Cina i terreni sono carissimi e inquinati dall'urbanizzazione, e non sono adatti alla coltivazione di viti.