Nel campo profughi di Deir al Balah nella Striscia di Gaza vivono circa 1 milione di persone, sfollate dal Nord di Gaza e rifugiatesi qui dopo gli attacchi dell'esercito israeliano che hanno distrutto le loro città. Le condizioni igienico sanitarie sono estreme. Le tende sono costruite con materiali di fortuna ed arrivano fino alla riva del mare, che quando è agitato, colpisce e distrugge le tende. Con le piogge ed il freddo delle ultime settimane, due neonati di 2 mesi sono morti di freddo. Le persone vivono ammassate una sull'altra, sotto le tende c'è la sabbia che rimane bagnata per giorno. Le piogge hanno allagato una parte dell'enorme campo profughi che è completamente allagato. Non si possono accendere fuochi, sia per il costo esoso della legna, sia perché non c'è spazio materiale, si rischierebbe di bruciare le tende. I palestinesi che vivono qui, sono costretti a vivere praticamente a mollo nell'acqua. Le piogge hanno provocato la risalita dei liquami delle latrine costruite fuori ad ogni tenda. L'esercito israeliano impedisce l'arrivo di aiuti umanitari sufficienti per queste persone, e continua i raid all'interno del campo che hanno provocato diversi morti.