Şule Çet, studentessa universitaria di 23 anni, è morta il 24 maggio 2018 precipitando dal 20esimo piano di un grattacielo ad Ankara,
Turchia, dopo essere stata brutalmente stuprata. Il suo sarebbe stato l'ennesimo
femmincidio spacciato per suicidio, se la famiglia non avesse mobilitato l'opinione pubblica e la stampa internazionali, portando il caso all'attenzione dei media. Una sentenza del tribunale di Ankara ha riconosciuto colpevole di sequestro di persona, stupro e omicidio l'uomo d'affari
Cagatay Aksu, condannandolo all'ergastolo per aver attirato con un pretesto la vittima e averla stuprata e uccisa sotto gli occhi del complice
Berk Akand, condannato a 18 anni di carcere.