Tra luglio 1979 e maggio 1981, 28 bambini e adolescenti furono uccisi nella città di Atlanta, in
Georgia. Il fatto che tutte le vittime fossero afro-americane indirizzò inizialmente le indagini verso la pista razziale, portando i sospetti su alcuni membri del Ku klucs klan (KKK), il gruppo di associazioni che in quegli anni in
America propugnavano la supremazia della razza bianca. Nonostante fosse ritenuta credibile, la pista razziale, fu sconfessata dall'arresto di
Wayne Williams, 23enne borghese, di famiglia afroamericana, ritenuto l'autore di due dei 29 omicidi che sconvolsero Atlanta. Williams oggi sconta ancora l'ergastolo per i due delitti. Dal giorno del suo arresto gli omicidi dei bambini di Atlanta si sono interrotti. Nel marzo 2019, la polizia di Atlanta, su ordine del sindaco Keisha Lance Bottoms , ha riaperto i casi nella speranza che le nuove tecnologie portino a una condanna. La vicenda è al centro della seconda stagione della serie Netflix, 'Mindhunter'.