Da 'salvatore della Lira' a 'bancarottiere', il caso Michele Sindona

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Angela Marino
pubblicato il 22 marzo 2018 alle ore 12:43
 
Il 22 marzo 1986 Michele Sindona muore avvelenato da un caffè al cianuro di potassio in carcere. Condannato all'ergastolo per l'omicidio del banchiere Giorgio Ambrosoli, il finanziare siciliano è morto portandosi nella tomba i segreti degli affari che per trent'anni hanno retto il sistema politico finanziaro italiano.