Il ponte di Pul-e-Sukhta, la "discarica" dei tossici di Kabul

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Mirko Bellis
pubblicato il 14 febbraio 2017 alle ore 15:24
Sotto il ponte di Pul-e-Sukhta a Kabul, centinaia di afghani sopravvivono consumando qualsiasi tipo di droga.
Per superare le rigide temperature dell'inverno non esitano a drogare i cani randagi della zona per costringerli a dormire con loro e procurarsi così un poco di calore. Con il freddo e la neve caduta in questi giorni nella capitale afghana, muoiono dai due ai quattro tossicodipendenti al giorno. Secondo le Nazioni Unite nel 2016 in Afghanistan la produzione di oppio è aumentata del 43 per cento rispetto all'anno prima. Le promesse del governo di Kabul di eradicare la coltivazione di papavero, da cui si ricava l'oppio, non hanno dato i risultati sperati e i fondi per la riabilitazione dei tossicodipendenti sono sempre più scarsi.
(Foto Getty Images)