I selfie degli israeliani nei rifugi antiaerei

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V.M. Straka
pubblicato il 24 luglio 2014 alle ore 16:48
Quando le sirene degli allarmi delle azioni militari e delle offensive palestinesi risuonano in tutta Israele, centinaia di migliaia di persone sono costrette a rinchiudersi nei rifugi. L’esperienza all’interno di queste camere di sicurezza può essere terrificante, ma i cittadini israeliani hanno dimostrato che non per forza deve essere così. Sara Eisen, residente di Beit Shemesh, nel centro del Paese, ha creato un gruppo dal nome “Selfies Bomb Shelter”, letteralmente i ‘selfie dei rifugi antiaerei’. 'C'è un selfie per ogni cosa, così ho pensato perché non anche nei bunker?” ha detto Eisen al quotidiano Haaretz. Ecco, dunque, che il tempo trascorso obbligatoriamente nelle situazioni di coprifuoco, viene sfruttando in qualche modo dagli israeliani postando foto sui social network. Il gruppo dispone di centinaia di foto scattate negli ultimi quindici giorni – da quando cioè è cominciata l’operazione sulla Striscia di Gaza - molti dei quali mostrano i cittadini israeliani sorridenti e sereni. Non sono mancate le critiche. Prontamente rispedite al mittente: "Ci sono quelli che sostengono che noi israeliani, per il fatto che siamo sorridenti e vivi e vegeti, allora non stiamo soffrendo per la situazione. Ma io non voglio scusarmi per il fatto di essere viva e di stare proteggendo i miei figli. Se Hamas avesse protetto i suoi cittadini come stiamo facendo noi, invece di usarli come scudi umani, le vittime sarebbero molto, molto meno", scrive sulla pagina web una ragazza.