Migranti, Morcone: "Italia può reggere entro certi numeri. Ma Sindaci facciano la loro parte"
pubblicato il 17 maggio 2016 alle ore 16:24
"Ci sono molti scenari che non si sono realizzati: la chiusura dei Balcani crea dei problemi e crea la necessità di un by-pass per chi vuole raggiungere l'Europa ma il trend è simile o leggermente al di sotto dello scorso anno. Rispetto a questo tema nostre pianificazioni che reggono nei margini in cui gli arrivi sono sostenibili, oltre certi numeri saremo in difficoltà ma per ora la situazione è sotto controllo". Ai microfoni di Fanpage.it parla il prefetto Mario Morcone, che dirige il Dipartimento per l'immigrazione e le libertà civili del Ministero dell'Interno. Tanti i temi affrontati, come il migration compact che per lui "è una importante proposta. Naturalmente risolverà questo problema nel medio e lungo termine, non è adeguato ai flussi migratori che arrivano". Ma non sarebbe meglio incrementare il numero dei corridoi umanitari? "I corridoi umanitari si rivolgono in particolare a persone vulnerabili, ma è un pezzo della proposta perché non bastano. I numeri non potrebbero essere mai sufficienti ad arginare o gestire la migrazione". Stoccata sul ricollocamento dei migranti da parte europea, numero esiguo rispetto al totale: "Sul piano della solidarietà quegli stessi che a Bruxelles hanno approvato l'agenda Juncker hanno trovato mille modi per rallentarne l'adozione o tirarsi indietro". Sugli Sprar, progetti di accoglienza che prevedono una gestione comunale di piccoli gruppi di migranti, sui 10mila posti sono state presentate solo 5600 domande: "Il problema è il consenso del proprio elettorato - risponde Morcone - Ho parlato addirittura di perfidie, pur di impedire l'insediamento di piccoli gruppi di migranti come carenze nella rete fognaria o visite continue dell'Asl. Ma l'accoglienza è una loro responsabilità per legge". Sull'argomento caldo, gli hotspot: "Nascono per garantire identificazione e distinzione tra chi richiede asilo e chi no". Ma al capo dipartimento per l'immigrazione risulta che i migranti siano stati identificati con la forza, come denunciato da alcune associazioni? "L'attività di polizia non è nella mia responsabilità ma l'identificazione è imprescindibile, nessun cittadino italiano può andare in nessun paese del mondo senza essere identificato. Non credo che la polizia vada oltre le normali attività e credo che si fermi davanti alla opposizione fisica". Sulle violazioni nei centri di accoglienza straordinaria, oggetto di inchieste giornalistiche e da parte della magistratura: "Presenteremo una carta della buona accoglienza e dalla sottoscrizione o meno di questa carta nascerà anche una sorta di pregiudizio verso chi non aderirà a questa carta con una qualità dell'accoglienza in trasparenza".
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