Andreotti, una piccola folla sotto la sua abitazione romana
pubblicato il 7 maggio 2013 alle ore 17:12
- Corso Vittorio 326: la casa romana di Giulio Andreotti, per decenni il cuore della politica italiana e non solo, anche se il senatore a vita preferiva sbrigare le sue attività istituzionali lontano da lì, nei suoi uffici sparsi nel centro della capitale. Per Andreotti infatti la sua abitazione doveva rimanere privata, un luogo dove rifugiarsi fra gli affetti familiari, tenendo lontane le vicissitudini e le tensioni ma anche le non poche soddisfazioni della sua pluriennale vita politica. Alla notizia della morte quella casa è stata subito assediata da giornalisti, video operatori e curiosi, nonostante la giornata di pioggia. Molti i politici che hanno voluto porgere le condoglianze alla famiglia, ecco ad esempio Franco Carraro, che ricorda così il sette volte presidente del Consiglio scomparso. "Il ricordo è di un uomo di Stato, di una persona civile, umanamente rispettosa delle opinioni degli altri, un gran lavoratore, una persona che credo abbia fatto bene al nostro Paese. Poi si poteva essere d'accordo o dissentire dalla sue idee speciufiche, ma meritava sempre grande rispetto".
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