Ibrahimovic racconta Mourinho: "Lui è lo Special One"
pubblicato il 26 gennaio 2017 alle ore 14:15
Zlatan Ibrahimovic nella sua autobiografia "Io, Ibra", racconta cosa ha rappresentato (e rappresenta tutt'oggi) per lui lo 'Special One' José Mourinho. «Stava per arrivare da noi all’inter, e mi resi subito conto che lui era speciale. Si faceva il cu*o il doppio degli altri, 24 ore al giorno. Mourinho sapeva tutto. Persino il numero di scarpe del terzo portiere. Aveva il controllo totale e metteva in riga chiunque. Era capace di affondare chiunque con poche parole: "Oggi hai fatto schifo Zlatan. Zero. Non hai combinato un ca**o". Ricordo una partita contro l'Atalanta, dovevo ritirare il premio come miglior giocatore della serie A, ma a metà partita eravamo sotto e io ero stato un fantasma. Mourinho mi raggiunse: "Tu domani vai a ricevere un premio eh? Sai cosa dovrai fare quando ti consegneranno quel premio?Dovrai vergognarti. Dovrai arrossire. Non si possono vincere premi quando si gioca così. Regala quel premio a tua madre”. E io non vedevo l'ora che cominciasse il secondo tempo. Lui sapeva gonfiarmi d'orgoglio, ma allo stesso tempo affossarmi. È uno psicologo. E non grida mai. Tanto la gente lo ascolta comunque. Fa solo dei gesti inattesi per stimolarci. Tira un calcio alla lavagnetta, o sbatte il pugno contro il palmo della mano. Ti fa venire voglia di fare tutto per lui. Uccideresti per lui»
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