L'abbraccio dell'anima: il ragazzo senza braccia che emozionò il mondo
pubblicato il 20 marzo 2014 alle ore 13:24
Durante il Mondiale di Argentina '78, vinto dai padroni di casa, c'è un'immagine che più di tutte resterà impressa nella memoria di molti tifosi (argentini e non), quella riguardante alcuni attimi dopo il fischio finale dell'arbitro italiano Gonella, che sancì la vittoria dell'albiceleste sull'Olanda dopo i tempi supplementari. Dopo diversi anni due dei tre protagonisti hanno raccontato gli attimi di quell'incredibile storia. Fillol, portiere della nazionale, dice che arrivando nei pressi della mezzaluna cade a terra e si stringe le braccia intorno quasi a voler abbracciare tutto il popolo argentino. Arriva a quel punto Tarantini, terzino sinistro della Seleccion, che vede Fillol, si inginocchia e lo abbraccia. Inaspettatamente vicino ai due protagonisti arriva una terza persona, ma non è un giocatore, bensì un ragazzo, un giovane tifoso senza braccia che si butta sui due beniamini e pur non avendo la possibilità di farlo fisicamente, li abbraccia con l'anima. Non ci sono filmati di quell'episodio, ma solo alcune foto scattate da un fotografo nei pressi che ha immortalato quella scena conosciuta proprio col nome di "El abrazo del alma".
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