La protesta antirazzista di Tommie Smith et John Carlos a Città del Messico (1968)
pubblicato il 10 settembre 2013 alle ore 16:34
Olimpiadi a Città del Messico, 1968: la foto di Tommie Smith e John Carlos sul podio di Città del Messico farà il giro del mondo e viaggerà nel tempo. Medaglia al collo. Capo chino. Braccio proteso verso l'alto. Pugno chiuso stretto nel guanto nero del 'black power', assieme alla rabbia e alla protesta per la segregazione di un popolo. per ricordare alla gente che tra l’apartheid dei bianchi, la repressione dei dittatori sudamericani e le leggi sulla purezza della specie non c’è differenza. Tutte umiliano la dignità umana. Quell'immagine, divenuta icona del Novecento, è ancora viva oggi che Smith, in Italia per rendere omaggio alla memoria di Pietro Mennea che undici anni dopo (1979) gli strappò il record del mondo sui 200 metri, ha scelto come 'podio' il Campidoglio per lanciare un altro messaggio. Nel pugno, che stringe con orgoglio come allora, un consiglio a Mario Balotelli, l'atleta italiano di colore più forte al mondo, celebrato anche dal Times. "Balotelli probabilmente è il migliore al mondo - afferma Smith alla presentazione del Mennea Day -. Deve continuare a fare quello che fa e mostrare più amore. Alle persone che lo insultano non per ignoranza ma per gelosia, lui deve ricambiare con l'amore e dimostrare la sua forza".
mostra altro
altro di Sport3000
-
165 VISUALIZZAZIONISport3000
-
198 VISUALIZZAZIONISport3000
-
14990 VISUALIZZAZIONISport3000
-
3440 VISUALIZZAZIONISport3000
-
12726 VISUALIZZAZIONISport3000
-
116 VISUALIZZAZIONISport3000
-
31185 VISUALIZZAZIONISport3000
-
525 VISUALIZZAZIONISport3000
-
2408 VISUALIZZAZIONISport3000
-
120 VISUALIZZAZIONISport3000
-
56 VISUALIZZAZIONISport3000
-
33370 VISUALIZZAZIONISport3000
-
461 VISUALIZZAZIONISport3000
-
6334 VISUALIZZAZIONISport3000
-
2066 VISUALIZZAZIONISport3000
-
346 VISUALIZZAZIONISport3000