Valerio, suicida in carcere e quell'ultima lettera al fratello. La madre: “L’hanno ammazzato"
pubblicato il 2 marzo 2017 alle ore 10:23
Valerio Guerrieri aveva 21 anni ed è morto nel carcere di Regina Coeli il 24 febbraio. Lo hanno trovato impiccato ad un lenzuolo nella sua cella, dove si trovava per lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale. Eppure Valerio non doveva essere in carcere. Il 14 febbraio il giudice lo aveva scarcerato dopo aver scontato quattro mesi in cella per i reati di resistenza, lesioni e danneggiamento. La condizione psicologia di Valerio non era infatti compatibile con il carcere, essendo un giovane affetto da personalità bordeline. Ma non c'era una Rems (Residenze per l'Esecuzione della Misura di Sicurezza) disponibile ad accoglierlo, dall'ultima Rems dove era stato ricoverato era fuggito tre volte. Valerio perciò resta in cella nonostante una perizia psichiatrica che lo dichiarava incline al suicidio. Oggi la mamma di Valerio, Ester, chiede giustizia per suo figlio. "Me lo hanno ucciso piano piano, nessun centro lo ha mai aiutato veramente. Lo imbottivano solo di farmaci".
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