Sindacalista Almaviva: "L'accordo era un ricatto inaccettabile, avevamo il mandato delle assemblee"
pubblicato il 7 gennaio 2017 alle ore 15:11
"Da anni i vari Governi italiani non si sono occupati del settore e adesso siamo arrivati a trattare sul costo del lavoro, era un ricatto inaccettabile". Queste sono le parole di Piero Coco, uno dei rappresentanti sindacali dei lavoratori Almaviva, aderente alla Cgil, e presente alla trattativa terminata con il licenziamento di 1666 dipendenti romani dell'azienda di call center."Tre mesi di cassa integrazione per continuare a discutere, ma partendo dalla riduzione del costo del lavoro e dal controllo individuale, due punti sui quali i lavoratori avevano espressamente chiesto di non trattare", spiega Coco.
Ai lavoratori che dopo il licenziamento hanno contestato la scelta delle Rsu, accusandoli di non aver sentito tutti i pareri ma sono quelli delle persone presenti alle assemblee, Coco risponde: "Abbiamo chiesto di poter sospendere la trattativa per poter chiedere ancora una volta ai nostri colleghi come proseguire, magari anche con un referendum, ma non ci è stato consentito e in quel momento il mandato era di non trattare su costo del lavoro e controllo a distanza".
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