Presentato il secondo rapporto sulle Mafie nel Lazio: cresce numero e potenza dei clan autoctoni
pubblicato il 7 luglio 2016 alle ore 16:55
"La mafie a Roma hanno cambiato modello, prima investivano soldi guadagnati illecitamente altrove e per questo volevano essere invisibili, adesso si sono radicate sul territorio e vogliono farsi vedere". Queste sono le parole di Michele Prestipino, procuratore aggiunto antimafia a Roma, che racconta di una presenza mafiosa che non può più essere negata nel territorio laziale e romano in particolare. Un organismo complesso come difficile e estesa è la città. Il procuratore racconta della vicinanza con le mafie del sud di metodi e pratiche: "Il capo di una piazza di spaccio che ripulisce il quartiere e aiuta economicamente le famiglie in difficoltà, replica esattamente la logica mafiosa del farsi voler bene dal territorio in sui si opera". Il rapporto Mafie nel Lazio, realizzato dall'Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio in collaborazione con l'Associazione Libera, ripercorre le inchieste giudiziarie degli ultimi anni "per offrire una analisi, ma anche una denuncia, del fenomeno nel nostro territorio - spiega Nicola Zingaretti - ed è un documento estremamente importante".
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