Venezuala nel caos: in un mese 28 morti e 365 feriti tra i manifestanti
pubblicato il 14 marzo 2014 alle ore 15:34
Un anno dopo la morte di Ugo Chavez, il Venezuela mostra agli occhi del mondo il volto della sua gente stremata dalla fame che tuttavia ha trovato la forza di indignarsi contro il governo Maduro. Sugli scaffali dei negozi mancano il pane, la farina, i beni di prima necessità inclusa la carta igienica. E allora la rabbia sfocia nelle strade dove da circa un mese giovani studenti protestano. La linea adottata dal delfino di Chavez, ora al potere, è dura: dopo l'arresto il 18 febbraio scorso del leader delle proteste Leopoldo Lopez, Maduro ha promesso "misure drastiche" contro chi "uccide cittadini venezuelani". E in effetti come mostrano le immagini che arrivano da Caracas la polizia non si risparmia contro i manifestanti: gas lacrimogeni e idranti sono i mezzi a cui gli agenti fanno ricorso di frequente per sedare le proteste. E il bilancio di quelle che dovevano essere manifestazioni pacifiche si trasforma in un vero bollettino di guerra: in un mese si contano 28 morti e 365 feriti, inclusi alcuni agenti di polizia coinvolti negli scontri.
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