Bagnolifutura rischia il fallimento: protestano i 53 dipendenti
pubblicato il 11 febbraio 2014 alle ore 10:46
"Il Comune di Napoli deve garantire il nostro posto di lavoro" urlano i dipendenti della Bagnolifutura in sit-in sotto Palazzo San Giacomo mentre una delegazione sindacale incontra il vicesindaco Sodano e gli assessori Palma e Panini. La STU (società di trasformazione urbana) nata per realizzare la bonifica dei suoli dell'ex-Italsider e del polo industriale di Napoli occidentale naviga ora in acque pericolose: patrimonio sociale azzerato, nessuna prospettiva di reperimento fondi dalla vendita dei suoli -sottoposti a sequestro giudiziario nell'ambito di un'inchiesta sulla mancata bonifica del sito- ed un'istanza di fallimento avanzata da Fintecna, a sua volta messa in mora dal Comune di Napoli con un'ordinanza sindacale che imponeva il pagamento entro 60 giorni delle somme necessarie al ripristino ambientale dei luoghi. Una vicenda intricata, ma a farne le spese sono i dipendenti che temono si apra un periodo di cassainegrazione: "Noi siamo già in contratto di solidarietà per evitare licenziamenti, ora il Comune deve garantirci la mobilità prima che si apra una procedura di liquidazione forzata della partecipata".
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