Voto tra le proteste in Thailandia, seggi chiusi per boicottaggio
pubblicato il 2 febbraio 2014 alle ore 17:41
Un voto tra le proteste. Le elezioni in Thailandia si sono svolte all'insegna dello scontro tra l'opposizione, che ha scelto il boicottaggio, e il premier Yingluck Shinawatra, sorella del magnate in esilio Thaksin deposto da un golpe militare nel 2006, che le ha volute. "E' un giorno importante - ha detto Shinawatra dopo aver votato nel suo seggio a Bangkok - invito i thailandesi a votare per difendere la democrazia"."Sono i cittadini a dover scegliere, l'opinione della maggioranza deve essere rispettata" dice questa elettrice. Ma molti cittadini, a differenza di lei, non hanno potuto votare. In 127 circoscrizioni su 375, i seggi non sono stati mai aperti o costretti a chiudere a causa delle proteste, centinaia di manifestanti hanno assediato anche i centri di distribuzione delle schede elettorali. "La notte scorsa - racconta un militare - era tutto pronto, urne comprese, ma hanno bloccato l'accesso"."Sono venuta a votare ma i miei diritti sono stati negati, voglio votare ma i seggi sono bloccati".Alla vigilia del voto gli scontri tra militanti pro e contro il governo hanno causato numerosi feriti. Le elezioni segnano una nuova fase nelle violenze che contrappongono la classe media di Bangkok e i thailandesi del sud all'establishment monarchico, ai contadini del nord e alle classi popolari schierate con il premier: da novembre si registrano 10 morti e quasi 600 feriti.
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