Siria, distrutti gli impianti di produzione delle armi chimiche
pubblicato il 31 ottobre 2013 alle ore 17:41
Damasco. Le installazioni di produzione e di assemblaggio delle armi chimiche siriane sono state distrutte prima della scadenza fissata del 1 novembre. Lo rende noto l'Organizzazione per l'interdizione delle armi chimiche di stanza all'Aia, che nell'ottobre scorso ha ricevuto il premio Nobel per la pace, incaricata di supervisionare la neutralizzazione dell'arsenale chimico di Damasco secondo il dettato della storica risoluzione 2118 delle Nazioni Unite.Il regime di Bashar al Assad ha proposto il 24 ottobre scorso il proprio programma di smantellamento delle installazioni e degli arsenali chimici nel quadro di un piano di "distruzione sistematico, integrale e verificato".La risoluzione dell'Onu era stata adottata sulla spinta di un accordo russo-americano come preliminare necessario per evitare la sempre più concreta minaccia di un'offensiva militare di Washington, all'indomani di un controverso attacco chimico scatenato il 21 agosto scorso nei pressi di Damasco. Sulla matrice di questo impiego dei gas nervini si era scatenata una violenta polemica internazionale tra chi lo attribuiva al regime siriano e chi invece denunciava una provocazione delle forze ribelli.La missione dell'integrale disarmo chimico della Siria è estremamente ambiziosa e pericolosa e per la prima volta nella storia dell'Organizzazione per l'interdizione delle armi chimiche viene effettuata in un paese in piena guerra civile.(Immagini Afp)
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