Lampedusa è in lutto, silenzio e rabbia dopo la tragedia
pubblicato il 5 ottobre 2013 alle ore 12:53
Un'isola avvolta dal silenzio. Dopo la tragedia del mare che ha portato alla morte di oltre cento persone, Lampedusa è chiusa nel lutto. Via Roma, il corso principale, è vuoto, le saracinesche di negozi, bar e ristoranti sono abbassate, qualche cartolina ricorda la visita di Papa Francesco. I turisti sembrano spariti, gli abitanti si limitano a poche parole. "La Comunità Europea deve prendere delle iniziative per fermare questo cimitero"."Qua ci considerano solo quando succedono queste disgrazie poi il giorno dopo è finito tutto, non se ne parla più. Qui siamo solo per questo considerati. Ora dopo questo clamore si placa tutto, al prossimo clamore"."Vengono per trovare la speranza e invece trovano la morte"La rabbia dei lampedusani si manifesta negli striscioni riferiti ai migranti: "Lampedusa li vuole accogliere vivi, non morti". Parole che sanciscono una lunga tradizione di accoglienza: "Sono veramente bravissimi i lampedusani - racconta un ragazzo straniero - sono molto bravi, con me si comportano bene, non solo con me, ma anche con gli altri si comportano sempre bene i lampedusani".
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