Napoli, welfare a rischio: operatori sociali in sciopero della fame
pubblicato il 10 giugno 2013 alle ore 22:33
Più di 100 case per minori hanno chiuso i battenti nel 2012, a Napoli, schiacciate sotto il peso dei debiti, causati dal fatto che il Comune non eroga fondi da 37 mesi. Altre 20 strutture rischiano di chiudere entro luglio. Per questo presidenti di associazioni e cooperative del terzo settore e operatori sono in sciopero della fame. Secondo Federazione SAM, Secondo il Comitato Welfare non è un Lusso, il Collettivo Operatori Sociali, la Federazione ARCA, Confcooperative e Federcooperative i soldi ci sono, ma il Comune non delibera. Il sindaco di Napoli, invece, nega: "I soldi non c'erano, ora stiamo accelerando per risolvere i problemi burocratici". "I miei ragazzi minacciano di buttarsi dal balcone, se la casa famiglia dovesse chiudere - racconta esasperata a Fanpage.it la presidente di una cooperativa - Ma io riesco a rassicurarli solo del fatto che, se dovesse chiudere, li prenderei in affido". Il ruolo delle case di accoglienza per ragazzi a rischio è importante, soprattutto in una città come Napoli, caratterizzata da un disagio socioeconomico molto diffuso. "Ci arrivano ragazzi che provengono da esperienze di affido andate male - spiega un altro operatore - Ogni casa famiglia ha almeno un caso di questo tipo". Come spiegare loro che anche stavolta potrebbero trovarsi soli?
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