Casse tecniche: "Colmare il divario nelle tutele sociali"
pubblicato il 15 maggio 2014 alle ore 00:25
Da Milano, Palazzo Mezzanotte, in occasione della Gionata Nazionale della previdenza, le casse tecniche fanno sentire, forte, la loro voce. "Avere le potenzialità di cui godono anche i lavoratori sono dipendenti". Sono le casse di geometri, periti industriali, ingegneri e architetti che hanno deciso di fare rete.Colmare il divario nelle tutele sociali che di fatto relega i liberi professionisti a cittadini di serie B. E' questo uno degli obiettivi che le casse tecniche si sono date per avvicinare i loro associati alle tutele di cui godono i lavoratori dipendenti. Ovviamente niente 80 euro in busta paga per loro. Paola Muratorio, presidente Inarcassa: "In Inarcassa oltre 40mila associati hanno un reddito inferiore alla soglia della povertà: 8mila euro. Questo è un dato di cui tutti si devono rendere conto".Al centro, le casse tecniche mettono la persona. Fausto Amadasi, presidente della cassa Geometri: "La previdenza è fatta per le persone, deve dare risposte alle persone e quindi l'obiettivo è quello di creare le premesse per cui la persona trovi tutti i riscontri che obligatoriamente le casse credo debbano dare".
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