Deserti di cemento: le Vele di Scampia
pubblicato il 13 novembre 2012 alle ore 08:48
Il profilo delle Vele di cemento di Scampia si staglia contro il cielo plumbeo della periferia nord di Napoli. Lo skyline formato da palazzoni grossi e anonimi è diventato il simbolo del degrado di un'intera città. Da progetto architettonico ambizioso, a fortino dei clan più feroci della Campania il passo è stato -tristemente- breve. La costruzione delle Vele cominciò negli anni Settanta su progetto di un architetto molto stimato a Napoli, Franz di Salvo. Il concetto al centro della loro ideazione fu la volontà di replicare in periferia le dinamiche dei vicoli napoletani, creando una serie di "bassi" su ballatoi separati da lunghi corridoi. Una enorme concentrazione di famiglie, centinaia per stabile, unita a carenze progettuali (con l'eccessiva vicinanza delle pareti, la mancanza di luce e le mura scarsamente isolate) resero quell'ambiziodo progetto un inferno urbano. Dopo il sisma del 1980, migliaia di terremotati si riversarono nelle Vele ancora in costruzione e occuparono abusivamente i locali dei palazzi di ediliza popolare pubblica costruiti in ottemperanza della legge 167. Quando alla povertà degli sfollati si unirono il degrado del posto, la mancanza di servizi urbani e il totale isolamento dal resto della città, Scampia divenne il fulcro di una malavita feroce. Le Vele divennero il luogo dello spaccio di droga gestito dall'Alleanza di Secondigliano e dai suoi feroci generali, il clan Di Lauro. Decenni dopo, centinaia di morti dopo, le Vele sono ancora in piedi. Nonostante l'ex-sindaco Bassolino avesse tentato di abbatterne una -con scarso successo, tanto che la struttura rimase in piedi- lo scempio architettonico è ancora lì a testimoniare una follia progettuale. Oggi, vivono delle vele ancora centinaia di famiglie. Alcuni sono regolari assegnatari di alloggi, pagano regolarmente la pigione alla Romero Gestioni, ma in cambio non ricevono alcun servizio: negli scantinati ci vivono i tossici e le condutture perdono acqua, manca l'illuminazione tra le scale dove si spaccia la droga nonostante il presidio costante della Polizia, mentre gli ascensori non sono mai entrati in funzione. Altre centinaia di famiglie, occupanti abusivi, vivono ora il terrore dello sfratto - visto che l'amministrazione comune sta inviando loro le ingiunzioni per liberare le Vele. Il Comune di Napoli ha recentemente emanato una nuova delibera che prevede entro un anno l'abbattimento delle Vele di Scampia. Ecco il nostro viaggio all'interno di questi giganti di cemento che visti dall'alto assomigliano ad un deserto.
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